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Le quattro regole

 

 

 

Terza lezione della classe generale iniziatica

giovedì  9 marzo 1922, dalle 19.10 a Sofia

 

 

 

Benedici il Signore, anima mia

            (a bassa voce)

Preghiera segreta

            A tutti voi viene richiesto ordine, corretta disposizione e disciplina, ma senza che io ve le imponga. Voglio che imponiate voi stessi disciplina ai vostri pensieri e sentimenti. Chi non ci riesce, che non venga! Se qualcuno osa venire senza questi requisiti, non rispondo delle conseguenze. Esigo armonia assoluta: fuori di qui potete criticarmi, ma non rispondo delle conseguenze per chi mi critica qui.

            Quando una persona entra nel tempio divino, deve sapere dove entra; quando entra a scuola, deve sapere dove si trova. Se venite qua per discutere delle vostre nozioni, per mostrare quanto sapete, è meglio che stiate a casa.

            Volete essere miei amici? Possiamo esserlo solo se adempirete la legge dell’amore assoluto, della saggezza e della giustizia. Queste leggi sono uguali per tutti, senza eccezione, la legge divina è assoluta. L’amore può essere sia assoluto sia relativo, come anche la saggezza, la verità, la giustizia e la bontà. Camminiamo sulla via dell’assoluto, non su quella del relativo! Il relativo sta fuori nel mondo, per intenderci; in esso troviamo tante opinioni diverse, invece nell’assoluto esiste un solo parere, seguendo il quale otterrete la collaborazione del Cielo.

Lassù c’è ordine, buon assetto e disciplina. In cielo non esistono leggi e gendarmi come sulla terra, non esistono leggi scritte, ma ognuno le porta impresse nella sua mente, nel cuore, nello spirito, secondo il livello di sviluppo del suo essere. È mio desiderio che vi liberiate da inutili sofferenze e difficoltà. Se uno studente ha un callo, oppure una malattia incurabile al piede, o dolori addominali, potrà studiare? Deve essere libero, se è affamato, potrà studiare? Dovrebbe avere cibo, vestiti, tutto ciò di cui necessita. Se venite qua pieni di preoccupazioni, non ho bisogno di voi; qui non è un orfanotrofio od una casa di cura. La vostra partecipazione alle riunioni di domenica consideratela come una casa di cura, ma per la scuola servono persone sane. Chi è malato, stia fuori, chi è sano, entri. Tutti potete essere sani, se siete malati sarete giustificati, ma non potete entrare. Alla scuola esoterica le persone si ammalano e guariscono da sole. A tale questione rispondo così: quando siete usciti da Dio, siete usciti malati? No, sani. Per quale motivo vi siete ammalati?

  A causa di voi stessi. Dio vi fece ignoranti o sapienti? Sapienti. L’ignoranza attuale è dovuta al fatto che avete mangiato e bevuto qualsiasi cosa, e così vi siete impoveriti a livello fisico.

Ora entriamo nella vita positiva, lasciamo da parte passato e futuro, cominciamo ad occuparci del presente. Quando un autore moderno decide di scrivere un romanzo, prende due caratteri: l’eroe, maschio, e l’eroina, femmina, ed attorno a questi due protagonisti assegna gli altri ruoli per rendere interessante il suo racconto.  Vi chiedo: - Perché mai ha bisogno di questi due eroi?-  L’eroe uomo implica l’eroina donna, se eliminate l’uno, sparisce l’altro. Anche l’uomo ha in se due eroi: chi sono? Ve li dico io: il primo è la mente, il secondo è il cuore. Attorno a questi protagonisti lo Spirito assegna gli altri personaggi. Lo Spirito, l’autore, sceglie i due eroi-la mente ed il cuore- e in base a loro costruisce il suo racconto. Quest’autore seleziona i suoi eroi, decide in che cosa consista l’eroismo dell’eroe e quello dell’eroina, ed assegna loro certe qualità morali. Ad esempio all’eroe darà forza, coraggio e determinazione per vincere, invece all’eroina darà le più grandi sofferenze da superare, la sottoporrà alle più grandi tentazioni, le assegnerà cioè un ruolo negativo.

Quali devono essere le qualità della vostra mente, com’è il vostro eroe? La vostra mente deve essere forte, coraggiosa e determinata. Se la mente dice: ”Non ce la posso fare”, si priva del suo eroismo. Se la vostra mente cerca ciò che è facile nel mondo, diventerete al massimo una stella marina o una mucillagine , niente di più. Quando un angelo scende sulla Terra per osservare le persone, riconosce, in base alle loro menti, chi vuole che cosa. Se uno studente che entra nella scuola cerca la via facile, non ne verrà fuori niente. Se a  lui vengono assegnati compiti difficili, e gli aggira, o li dà ad altri da risolvere, e viene a scuola con i compiti fatti dagli altri, sappiamo che cosa ne uscirà. Tutti quelli che dominano, quelli che stanno al vertice, provengono da scuole di questo tipo, dove i compiti erano risolti in modo facile.

Quali devono essere le qualità del cuore, ovvero le qualità dell’eroina? La mente deve essere forte, coraggiosa e determinata, mentre il cuore deve avere elasticità, resistenza e pazienza.

Nessuno nasce con queste qualità, ma lo studente le deve acquisire, esse vanno conquistate. Ci sono delle condizioni per svilupparle, per conoscere la Grande Natura. Se un eroe esita cinque o sei volte, se rinuncia alla sua vocazione, che cosa lo attende?  Perde la benevolenza dell’eroina ed è finito. Anche quando l’eroina rinuncia alla sua vocazione, perde il suo eroismo. Non dobbiamo illuderci e dire: “Ma non c’è pietà?” In matematica le equazioni si risolvono in un solo modo, senz’alcuna eccezione. “ Non è ammesso neppure un errore di calcolo?” Uno sbaglio di calcolo ripetuto tante volte causa un grave danno.

            Dovete occuparvi del vostro eroe, la mente, e della vostra eroina, il cuore. Ora mi chiederete: “E la volontà umana?”. Essa è figlia della mente e del cuore; di conseguenza, se un uomo possiede forza di volontà, è segno che la sua mente ed il suo cuore sono produttivi, che hanno lavorato in conformità alla legge divina. Se c’è la volontà, ciò dimostra che la mente ed il cuore hanno camminato sulla nuova via; se non c’è, dimostra che sono sterili, che hanno vissuto invano. Tutto qui; un uomo senza volontà nella vita spirituale è visto come un degenerato. Questa è la mia definizione della volontà, che non corrisponde a quella della moderna filosofia.

            Per capire la vostra mente, il vostro cuore e la vostra volontà avete bisogno di conoscere quattro elementi, i cosiddetti  temperamenti: il nervoso, o mentale, che è collegato al cervello; quello sanguigno, collegato ai polmoni, al sistema respiratorio; il collerico, collegato al sistema osseo e muscolare; il flemmatico, allo stomaco.

Quando il temperamento mentale prevale nella manifestazione umana, il pensiero scorre in modo plastico e fluido ed il cervello è produttivo e senza oscurità, lavora bene, il pensiero è veloce e profondo. Ciò accade quando il temperamento mentale è di prima qualità; tutti i temperamenti possono essere di prima, media e bassa qualità. Se il temperamento mentale è di bassa qualità, hai bisogno di lavorare a lungo. Siccome in questo temperamento cervello e nervi giocano un ruolo principale, la persona deve imparare a regolare la propria elettricità: il cervello è il luogo dell’elettricità.

Una volta potremo fare un esperimento, perché il campo di applicazione di queste nozioni è molto vasto. Le diverse zone del cervello accumulano diversi tipi di energia; si può dimostrare tramite un esperimento che mettendo o togliendo certe energie lo stato mentale si trasformerà subito. Presupponiamo che abbiate paura di qualcosa, che non riusciate a stare in casa, che vogliate scappare; se qualcuno più coraggioso di voi applica la mano sulla vostra testa, dove è il centro della paura, subito toglierà tal energia e la paura scomparirà. Vale anche il contrario, se un fifone metterà la mano allo stesso posto, diventerete paurosi: la paura si può trasmettere o togliere.

            Quando entriamo in contatto con certe correnti del cervello, esse producono nei rispettivi centri delle scosse provocando un’eccitazione paurosa nella coscienza.

Se qualcuno è misericordioso e compassionevole, tale qualità è localizzata in una specifica area cerebrale; se decidete di fare beneficenza e qualcuno privo di tale qualità mette le mani sul vostro centro della misericordia farà nascere in voi lo stesso egoismo.

Al contrario, se qualcuno non vuole fare beneficenza, e chi è misericordioso tocca quel centro, in lui nascerà il desiderio di essere misericordioso.

Qualcuno dice: “Non sono bendisposto!” Ma quest’idea viene dalla vostra mente, è vostra? Dovete imparare a riconoscere se un pensiero è vostro o meno. Dire: “Non sono bendisposto!” non è una filosofia valida. Questo malessere può venire da qualcun altro, e se ogni giorno subite le indisposizioni altrui che esperienza acquisirete? Nessuna. I bulgari dicono: “Quello che è degli altri, si può prendere anche a Pasqua!”.

Dovete tenere solo quello che è vostro, che è passato attraverso la vostra mente, controllato dal vostro cuore ed applicato dalla vostra volontà, e lavorare  su di esso.

Desidero che quello che impariate a scuola passi attraverso la mente, il cuore, la volontà.

Il mio obiettivo non è quello di convincervi, in questa Grande Scuola Esoterica l’esperienza gioca il ruolo principale. Il buon cibo si raccomanda da sé, nevvero? Non occorre che ve lo consigli io. Dico: “Assaggiate questo cibo!” e dagli effetti lo giudicherete; di quello che insegno, desidero che voi stessi giudichiate ciò che è utile o no.

Il primo temperamento, intellettuale, lo definisco anche dinamico: la testa è una dinamo, è pericolosa come un’arma. Chi ha una mente forte ma non è buono può causare grave danno se usa male quest’arma. Il secondo temperamento, sanguigno, lo definisco gassoso, aeriforme, ha la peculiarità di dilatarsi. Di conseguenza conferisce espansività alla forza dinamica della testa, e ne ingrandisce la forma. Tramite la respirazione possiamo accrescerlo e svilupparlo.  Quelli che hanno una respirazione debole, che sono rachitici, con i polmoni atrofici, i vasi sanguigni deboli, in loro tale temperamento è di qualità inferiore, di conseguenza anche il sistema intellettuale non funzionerà correttamente.

C’è una correlazione tra i temperamenti; dapprima cercherete di sviluppare i polmoni in conformità al sistema nervoso. Il temperamento sanguigno è costituito dai polmoni e dal sistema sanguigno. Dopo i primi due, c’è il temperamento flemmatico, o come dice qualcuno, vegetativo, lo definisco cumulativo, addensante, ed è collegato allo stomaco, fa sì che la nutrizione avvenga in modo corretto, senza eccessi né astinenza: esso è necessario per raccogliere energie. Chi è privo di tale temperamento vitale è asciutto, avvizzito come un fiore rinsecchito per mancanza di concime. Si dice ”non bisogna essere grassi”, ma anche avere la pancia incavata, non serve a nulla. Per questo temperamento non è importante la grandezza, ma la costruzione dello stomaco da cui dipende l’abilità di mangiare in modo appropriato. Per riorganizzare il tuo stomaco mangerai all’ora stabilita e senza esagerare.

Infine c’è il temperamento collerico, quello legato al sistema osseo e muscolare, tipico dell’uomo fisico. Io lo definisco “esecutivo”, perché porta la capacità esecutiva nella vita umana; tutto ciò che si deve compiere nel mondo, si attua tramite esso. Quelli in cui predomina hanno muscoli resistenti ossa forti e rozze, la lingua è impertinente, non comunicano con le parole ma tramite mani e piedi.

Ogni temperamento ha la sua area di azione; quando prevale quello collerico, sono sviluppati i centri adatti attorno alle orecchie. Ogni centro esteriore sviluppa la sua area cerebrale corrispondente, nel temperamento sanguigno è sviluppata la parte superiore, l’immaginazione; nel temperamento flemmatico sono sviluppate le parti temporali: quando tale persona annusa il cibo, in essi nasce il desiderio di assaggiare. Quando il sistema mentale predomina tutta la struttura anteriore della fronte, assume una bella forma.

Dovete studiare i temperamenti e cominciare a svilupparli; se non potete assimilare un certo temperamento, acquisirne le sue caratteristiche, in voi rimarrà una mancanza. Solo chi ha il temperamento flemmatico potrà essere paziente. Anche la persona più evoluta, se perde le qualità del temperamento vitale, non può essere paziente; non può essere veloce se il temperamento sanguigno non è in lui sviluppato; il suo pensiero non può essere desto e veloce, se manca del temperamento  mentale.

In primis comincerete a coltivare i vostri temperamenti. Riguardo ad essi c’è una certa misura ma siccome non conoscete bene le leggi  per non confondervi le idee non ve la rivelo. Ad es. la larghezza della parte inferiore del naso e della zona temporale dimostra fino a che punto è sviluppato il vostro temperamento vegetativo, perché tra tutte le parti esiste una proporzione. La larghezza delle narici è in rapporto a quella della mano e del viso. Secondo come è sistemato il vostro stomaco saranno organizzate le vostre dita; a seconda di come sono conformati i vostri polmoni sarà anche il braccio, insieme alla parti morbide delle dita che rispecchiano i polmoni. Chi se ne intende, quando osserva le parti delle dita, comprende in che stato si trova lo stomaco, non si può nascondere niente. A voi studenti spetterà un lavoro molto serio.

Mi spiego meglio: in questa scuola per il lavoro impiegherete solo il vostro tempo libero, quello che non sapete come utilizzare: non voglio che lasciate le vostre occupazioni domestiche. Quante ore ci potete dedicare? Un’ora, mezz’ora, di più? Vi serve minimo un ora fino a massimo due ore al giorno, ma non lasciate il vostro solito lavoro per evitare scandali! Agli studenti capaci basta poco tempo, e così è anche per lo studente lavoratore. Conoscete la favola della gara tra la lepre e la rana? La lepre correva molto veloce, ma si fermava dappertutto a riposare, invece la rana saltava lentamente ma senza soste, e superò la lepre. Le persone veloci a volte ritardano più dei flemmatici.

Anche questo è vero: gli studenti più promettenti nella vita danno di meno, non perché non possano, ma perché sono rovinati dalle lodi. Tanti dicono “Che ci lodino pure!” ed invece no! La lode è molto pericolosa. Puoi lodare qualcuno una volta l’anno, solamente a Pasqua, ma è molto pericoloso lodarlo ogni giorno. Sulla terra è molto pericoloso lodare qualcuno, lo è anche rimproverare, non c’è n’è alcun bisogno. Quanto è pericoloso l’uno, tanto l’altro, nella critica e nella lode c’è un movente egoistico. Perché elogiamo qualcuno?  Per sedurlo: il nostro pensiero non è che lui sia nobile ma che lo vogliamo corrompere. Qualche volta diciamo: “Sei molto cattivo!” per influenzarlo. E lui dice:”Non sono così cattivo!” Nella scuola iniziatica non si usa né l’uno né l’altro metodo. Non si permette di lodare né di criticare.

Abbiamo capacità depositate in noi in abbondanza, basta svilupparle. In alcuni ci sono più condizioni, in altri meno, non tutti possono essere uguali ed ottenere gli stessi risultati. Tra dieci persone solo uno o due sono talentuosi, possono raggiungere molto; solo loro sono eroi, mentre gli altri sono secondari. Se in questa vita non possiamo ottenere tanto, potremo farlo in un’altra vita, ma non vi dovete scoraggiare, così quando arriva il vostro turno allora sarete pronti. Così pensa lo studente, usa il presente per gli scopi lontani della sua esistenza. Un giorno saremo chiamati e ci diranno: “ Adempi il tuo ruolo, interpreta la tua parte!” Se sei pronto lo reciterai, allora sarà il tuo momento.

Per sviluppare il vostro temperamento mentale o nervoso, dovete imparare senz’altro a controllare i vostri pensieri. Di padronanza di sé abbiamo parlato molte volte; è l’arte dello studente. Arriveranno delle preoccupazioni, delle prove, è naturale, ma quando queste interferenze appaiono e tu ne ricavi un beneficio, sei riuscito a dominare i tuoi pensieri.

Ognuno di voi deve sempre avere un quaderno. Se qualche volta cadete in tentazione o siete preoccupati  annotate quanti minuti vi servono per calmarvi. Quando viene la rabbia segna: “Alle 10.30 si è alzata in me una tempesta”, e dopo 5 10 o 15 minuti, mezz’ora od un’ora (segnerete l’ora precisa) “la bufera è cessata”. Qualcuno dice: “La rabbia passerà da sola”. Sì, passerà da sola, però può portarsi via tutto ed allora è pericolosa, ma se voi la mettete al lavoro, tutto si conserverà. Non è male che arrivi la rabbia, ma quando trascina via tutto è pericolosa. Imbriglierete quest’energia per farla lavorare. Ti arriva un pensiero buono: scrivi quanto tempo ti servirà per realizzarlo. Non segnare tutti i pensieri, ne basta uno al giorno, e se è negativo annota quanto tempo ti serve per trasformare quello stato in uno positivo e per riconquistare una buona disposizione in te. Annoterai il tempo e poi dirai: “Grazie, ho imparato la lezione”. Questo vuol dire fare i compiti da soli, vero? È straordinario come appena l’uomo inizia a percorrere la via spirituale, subito si imbatte in sofferenze e difficoltà.

Prendete vostro figlio, che giocava tranquillo, dal momento in cui inizia la scuola subito gli insegnanti gli creano difficoltà. Quando rientra a casa non può più giocare, comincia a pensare che deve studiare questa o quell’altra materia e voi dite: “Povero figlio mio, quanto devi studiare!” e vi preoccupate. Non c’è pericolo nello studiare tanto, e potreste pensare che sia un lavoro semplice, ma invece è essenziale.

Tolstoj scrisse un racconto, di cui vi esporrò solo una parte per spiegare il mio pensiero. C’era un tale che desiderava diventare chiaroveggente pensando che avrebbe fatto buon uso del suo potere. Ed in effetti gli fu data l’opportunità di vedere un ladro che entrava in una casa per derubare un ricco. Pensando di fare del bene andò dal ricco, lo svegliò in tempo  ed il riccone uccise un ladro. Un’altra volta vide due fidanzati che si amavano, ma quando vide avvicinarsi un altro pretendente andò a dire al fidanzato di proteggere la sua amata da quello, ed i due rivali morirono affrontandosi in duello. Il chiaroveggente voleva raddrizzare le loro vite. Nel terzo caso vide qualcuno rubare spighe nel campo di un uomo molto povero, lo avvisò, i due litigarono e si uccisero. Questa non è vera conoscenza. È detto nelle Scritture: “Se qualcuno va a rubare, lascialo rubare. Se qualcuno vuole compiere un crimine, lascialo fare.” Il discepolo deve tenersi alla larga e seguire il suo cammino.

Mi piace molto la storia di Jean Valjean nel romanzo di Victor Hugo "I Miserabili" dove lo trovano con i candelabri d’argento e lo consegnano al Vescovo, e lui dice: “Non l’ha rubato, glieli avevo prestati io!”. Questo è un nobile esempio!

L’errore di tutti i discepoli dell’esoterismo è di scavare nei difetti di qualcun’altro e di chiedersi: “Perchè si comporta così?” Noi non ci occupiamo degli errori altrui. In una Scuola Esoterica non è permesso di occuparsi delle qualità negative degli altri e se viene qualcuno a lamentarsi che è stato derubato, prendi i soldi dalle tue tasche e darglieli. Chiedi: “Quanto ti hanno preso?” “250 euro.” “Te li do io!”, e così la questione è conclusa. Dagli  studenti di questa scuola voglio che ripariate in questo modo agli errori altrui. “Correggere gli errori degli altri! E come posso farlo?” Non permettere che quelle qualità negative entrino in te, non pensare mai agli errori degli altri, se vuoi nobilitarti. Mai, assolutamente mai non devi pensare a criticare la gente! Questo è un compito per gli studenti della scuola, non per gli esterni. Per il mondo vale un’altra regola, non adoperatela, perché lì la legge è differente. Invece chi desidera essere discepolo dell’insegnamento cristico non si deve soffermare sugli errori della gente: capitano, ma non fermatevi dinnanzi a loro, così come Dio non si sofferma sui nostri peccati. Egli ogni giorno fa nuove tutte le cose.

            Ci sono molte persone che si fermano agli sbagli altrui dicendo: “Questo è giusto, oppure no?” Nella Giustizia assoluta esiste una sola regola che voglio che applichiate: fate entrare in voi ogni giorno qualcosa di nuovo e di buono.

Non diventerete improvvisamente discepoli perfetti, non pretendo ciò da voi, ma che risolviate i vostri compiti e che siate diligenti. Secondo questa regola, dovete accettare quanto vi si dà, mai procrastinare nè abbandonare i compiti. Non avere una cattiva opinione di te stesso, abbi un’opinione simile a quella che Dio ha di te. Se dici: “Sono molto cattivo” e sottintendi che è Dio che ti ha creato così, sbagli moltissimo, invece se comprendi che sei molto pigro, è un altro discorso. Dì: “Posso farcela, ne sono capace”.

Così lavorerete sui vostri temperamenti, su quello nervoso, sanguigno, flemmatico e collerico. Distribuisci sempre le tue energie in modo equo, così il tuo volto assumerà una forma regolare. In colui in cui i temperamenti sono alterati apparirà un’asimmetria, le dita si piegheranno, ed anche le mani ed i piedi, la manifestazione delle energie sarà disarmonica.

Così la mente, il cuore e la volontà hanno quattro elementi su cui lavorare. Metterete dinamismo, elettricità, in ogni pensiero, poi lo dilaterete, dopo lo addenserete ed infine una forza di movimento, un impulso di crescita. Se i vostri temperamenti funzionano in questo modo potrete compiere tutto, non dobbiamo solo seminare queste cose ma anche farle fruttificare. Certi scrittori scrivono bene perché hanno introdotto queste qualità nel loro pensiero. La mente è l’eroe, il cuore l’eroina, ed il figlio nato da loro è loro simile. Quando parlo della volontà intendo il figlio di mente e cuore. Ho notato spesso dopo le mie lezioni domenicali, dopo che ho fatto una bellissima predica, due persone discutere, litigare, e dico tra me e me: “Ecco come hanno compreso, uno si è offeso e anche l’altro”. Invece quando dicono: “Ottima lezione!” e non discutono, allora vuol dire che l’hanno capita, ma se litigano, essa non è di prima qualità.

Così la strada che dovete percorrere è fatta di lavoro e costanza.

Sarò preciso, ho solo 5 minuti: collegherete le due lezioni, la precedente che riguardava il dormire, il mangiare ed il lavoro, e questa su mente, cuore, volontà e temperamenti. Vi do un compito: ognuno di voi deve scrivere 10 righe sul tema: qual è la mente migliore? Ognuno scriverà come la concepisce. Dopo vi lascerò dibattere quest’argomento, ci saranno uno o due incontri, in cui gli studenti discuteranno su ciò che hanno scritto. Il tema è: Qual è la mente migliore e quali sono le sue caratteristiche. Chiaro? Abbiamo paragonato la mente ad un eroe,  descriverete la mente come uno scrittore descrive le qualità principali del suo eroe. La mente e l’eroe sono simili. Quelli di voi che sono in grado di farlo, la prossima volta porteranno dei fogli ed estrarremo l’essenza di tutto ciò che avrete scritto su che cosa pensate della mente ed arriveremo a certe regole, su come bisogna educarla. Ognuno scriverà senza leggere quello che ha scritto l’altro, bastano mezza pagina, dieci righe, senza mettere il nome. Leggeremo che cosa pensate della mente migliore, il più capace estrarrà l’essenza di tutti i pensieri e farà un riassunto comune.

Preghiera segreta

Canto: Liubovta e izvor